La Fondazione
Una testimonianza di affetto di una nipote nei confronti dei nonni materni. È nata così la Fondazione socioculturale intitolata a Gioacchino Defeo e Teresa Trapani.
Un omaggio che non vuole avere il sapore nostalgico del passato ma che guarda al presente e al futuro delle innumerevoli iniziative ospitate nella sede della Fondazione.
Attività socioculturali che spaziano dal teatro alla musica, dalle letture animate fino a seminari-studio, alle mostre, alle conferenze sui temi ritenuti utili al conseguimento degli obiettivi della Fondazione.
“F” come Fondazione e come Famiglia
Una fondazione nata per dare lustro alle radici della famiglia e che sempre nella famiglia ha trovato la forza per diventare realtà.
Un progetto che ha visto la luce grazie alla determinazione della presidente Teresa Picerno, alla concretezza di Filippo D’Attolico, marito della presidente, all’attenzione e alla cura di ogni più piccolo dettaglio da parte delle due figlie Daniela Anna e Mariapia D’Attolico e del compagno di quest’ultima Michele Ragone, tutti soci fondatori della realtà socioculturale giovinazzese.
La storia
Gioacchino Defeo e Teresa Trapani erano i nonni materni di Teresa Picerno, presidente della Fondazione. Una vita dura fatta di sacrifici, la loro.
Si conoscono ad un matrimonio, una delle poche occasioni di incontro dell’epoca, e da allora Gioacchino ogni volta che può mette le scarpe a tracolla per evitare di consumarle e da Terlizzi, sua città di origine, va a piedi fino a Giovinazzo.
Sedici chilometri o poco più per sperare di incrociare lo sguardo della sua amata, finchè i due si sposano.
In Italia la situazione non era delle più rosee e Gioacchino decide di partire per gli Stati Uniti. Trasporta carbone d’inverno e ghiaccio d’estate pur di sostenere la famiglia e si fa forza pensando a quando potrà riabbracciare i suoi affetti più cari dai quali riesce a tornare ogni sette anni.
Nel frattempo Teresa si impegna il più possibile, cresce i suoi tre figli e coltiva la terra. Ed è così che poco alla volta riesce a metter su un importante patrimonio terriero.
Passano gli anni e finalmente nel 1952 Gioacchino torna definitivamente a casa. La famiglia si riunisce e i coniugi decidono pian piano di vendere le loro proprietà riservandosi solo un appezzamento, proprio quello dove oggi in via delle Filatrici n. 32 sorge la sede della Fondazione a loro dedicata.
Un omaggio della nipote Teresa e della sua famiglia alla vita di sacrifici e di sofferenza condotta dai suoi nonni materni, sostenuti solo dall’amore per gli affetti più cari. La stessa famiglia che oggi decide di ripagarli imprimendo il loro nome e la loro storia nella memoria di tutti e associandoli a una vocazione socioculturale.
La “casa della cultura”
La sede della Fondazione sorge in via delle Filatrici 32 a Giovinazzo, a nord di Bari.
Piccola per dimensioni, ma curata in ogni singolo dettaglio e munita di tutti i comfort, la sede della fondazione si candida a diventare una vera e propria “casa della cultura” per Giovinazzo e per i paesi limitrofi.
Un solo cuore, ma innumerevoli le vocazioni culturali che trasformeranno la sede a seconda delle molteplici iniziative che verranno ospitate sia nel teatro “Odeion” che nell’accogliente giardino.
Gioiellino della struttura l’ ”Odeion”, il piccolo teatro che grazie ad un’acustica perfetta e alla più avanzata tecnologia permette di godere a pieno sia dei concerti che degli spettacoli teatrali.
Un ambiente piccolo, ma decisamente accogliente, che proprio per le sue caratteristiche, instaura con lo spettatore un rapporto d’intimità.
Uno spazio di relax. Una finestra sulla cultura. Un proscenio per una realtà che lo reclamava da tempo, in cui la leggerezza delle commedie si mescola a spettacoli più introspettivi e tesi alla riflessione.
Ma non solo: anche la musica sarà protagonista sul palco dell’Odeion. Il pianoforte sarà la presenza costante, pronto a regalare emozioni sotto le dita esperte di musicisti di acclarato talento.
Un ambiente versatile pronto a trasformarsi persino nella cornice ideale per una mostra d’arte.
Insomma un vero e proprio scrigno pronto a custodire ogni declinazione della bellezza dell’Odeion.
I direttori artistici
La loro grande professionalità e il loro ricco bagaglio di esperienza trasformeranno in realtà il sogno che ci tiene uniti: promuovere la cultura di qualità a 360 gradi
Obblighi trasparenza LEGGE 124/2017
Contributi incassati anno 2020
Contributo COVID Teatro (Ministero Beni e Attività Culturali) – €. 10.000,00
Presidente, componenti del Consiglio Direttivo e Soci non percepiscono compensi.